Piano Transizione 4.0: novità sugli Incentivi Fiscali – Ottobre 2021

by / giovedì, 04 Novembre 2021 / Published in Digital Transformation & Industry 4.0, incentivi fiscali, PMI

Modello di Comunicazione degli Investimenti in Beni Materiali (Tab A) ed Immateriali effettuati negli anni 2020 – 2021

Il MISE, Ministero per lo Sviluppo Economico, ha recentemente pubblicato i modelli attesi per adempiere alla richiesta della legge di bilancio del comma 202, ovvero la comunicazione che le aziende che hanno usufruito degli incentivi fiscali connessi con il piano Transizione 4.0 devono mandare a fine anno indicante i resoconti degli investimenti.
Si tratta di tre modelli riguardanti:
  1. I beni materiali e immateriali (tabella A e B legge 232 del 2016)
  2. La formazione 4.0 (legge 30 dicembre 2019, n. 178 e seguenti)
  3. Ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione nel design, innovazione 4.0 (legge 27/12/2019 n.160)
Il modello di comunicazione prevede una prima pagina di anagrafica e
– per i beni della tabella A e B, una seconda pagina (tab A) e una terza pagina (tab B), dove indicare il tipo di investimento fatto e l’importo dell’investimento
– per la formazione, una sezione a sulla base dell’anno di formazione (2020 oppure 2021- 2022), dove indicare il tipo di intervento formativo, i partecipanti, i docenti e l’importo ammissibile alla detrazione
– per il credito di imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione nel design, innovazione 4.0, un modulo per ognuna delle 4 voci, dove indicare l’obiettivo del progetto e le spese ammissibili
Una volta compilato, il modulo va firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa e successivamente inviato via PEC. A seconda del modulo, questi gli indirizzi a cui inviarlo:
– per i beni materiali e immateriali a benistrumentali4.0@pec.mise.gov.it
– per la formazione 4.0 a formazione4.0@pec.mise.gov.it
– per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione nel design, innovazione 4.0 a cirsid@pec.mise.gov.it

 

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 – DDL approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 ottobre 2021

Il consiglio dei Ministri ha deliberato un disegno di legge a sostegno delle imprese in merito agli incentivi fiscali collegati al piano Transizione 4.0. Questo DDL è stato trasmesso alla Comunità Europea per la verifica comunitaria.
Dopo indiscrezioni che parlavano di un parziale ritorno al super-iperammortamento, è stato definito il solo credito di imposta come strumento di incentivo fiscale.
Trattandosi di un disegno di legge, siamo tutti consapevoli che in fase di approvazione della Camera e del Senato potrebbe avere delle correzioni, di cui saremo messi a conoscenza solo il 31/12/2021. Possiamo tuttavia cominciare a tirare le somme già sul DDL.
In sintesi, i punti più importanti del DDL approvato il 28/10/2021 dal Consiglio dei Ministri per il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 ed il bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024:
  1. Il piano di agevolazioni approvato lo scorso anno, 2020, e valido anche per il 2022, è confermato come era già stato legiferato. Non ci sono variazioni rispetto alle aliquote previste per il 2022.
  2. Il sistema di agevolazioni per i beni materiali (tab A) e immateriali (tab B) è stato confermato fino al 2025, ma con aliquote decrescenti.
  3. Il DDL non parla delle agevolazioni introdotte per i beni NON 4.0, sia materiali sia immateriali. Possiamo quindi dedurre che questi incentivi saranno probabilmente tolti a partire dal 2023, salvo novità dell’ultima ora. La buona notizia è che per il 2022 sono ancora validi ed usufruibili.
  4. Sono stati rinnovati gli incentivi per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione 4.0 e innovazione di design fino al 2025, con incentivi fiscali ridotti. Gli incentivi per ricerca e sviluppo sono rinnovati fino al 2031.
  5. Il contributo a favore delle PMI per l’acquisto di beni strumentali, ovvero la nuova Sabatini, è stato rifinanziato. È stato rifinanziato anche il fondo per l’internazionalizzazione delle imprese ed il fondo di garanzia per le PMI.
  6. Nel DDL non è menzionata la formazione 4.0, la buona notizia, anche qui, è che comunque rimangono confermati gli incentivi e le modalità precedenti fino a tutto il 2022.
  7. L’intenzione del governo risulta quella di proseguire con gli incentivi messi in campo, anche se con aliquote decrescenti nei prossimi anni.
    Al fine di godere il più possibile degli attuali incentivi, possiamo dedurre che è necessario anticipare il più possibile le decisioni di investimento ed accelerare nelle aziende il percorso verso la transizione 4.0 e la digitalizzazione.
Risulta necessario introdurre al più presto in azienda tutti quegli impianti, macchine e software di nuova tecnologia che possano interagire con il sistema aziendale, per poter beneficiare del massimo degli incentivi fiscali. Questa è un’opportunità, per l’imprenditore o il dirigente che sogna l’investimento ma che non riesce a realizzarlo perché troppo costoso, da non lasciarsi sfuggire.
Metto a disposizione del lettore una tabella che:
  1. riprende gli incentivi fiscali 2021-2022 confermati nel DDL;
  2. presenta gli incentivi 4.0 degli anni 2023-2035 confermati nel DDL (non è presente la parte “beni strumentali nuovi” e “bene immateriale nuovo” poiché non menzionata nel DDL);
  3. presenta gli incentivi in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione 4.0 e innovazione di design;
  4. riprende la tabella della formazione 4.0 valida per tutto il 2022.
Un’ultima raccomandazione: ricordo che questo è un disegno di legge che deve passare attraverso l’approvazione delle 2 camere del parlamento ed è quindi soggetto a modifiche; è necessario aspettare l’approvazione della legge di bilancio, che avverrà entro fine anno, per conoscere la situazione definitiva.
Ing. Giovanni Fiaccadori, Senior Consultant StudioBase e Innovation Manager MiSE
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