Le Macro Tendenze del prossimo triennio
Fermo restando l’incertezza legata alla guerra in atto in Ucraina e alla formidabile competizione che sta arrivando dalla Cina, unitamente alla globalizzazione in atto, possiamo già tracciare quelli che potrebbe essere i Megatrends dei prossimi tre anni e comunque nel medio termine.
La globalizzazione 4.0. L’Asia è comunque al di là delle ultime vicende, un’economia in crescita con la Cina con una nuova fascia di consumatori che, entrando nella classe media, desiderano vivere all’occidentale. Importanti i progressi che le aziende cinesi hanno già acquisito nel campo dell’information technology e nel campo dell’informatica legata alla militare. La capacità dell’attuale leadership di governo riconfermata per i prossimi anni, di stipulare anche con aziende europee e americane l’acquisizione di know how, lo fa sicuramente definire un paese che continuerà ad essere fortemente competitivo nel mondo.
Il cambiamento ambientale che vede sempre più scarseggiare le risorse e gli improvvisi cambiamenti di clima ingestibili. I nuovi leaders dovranno riuscire a bilanciare i costi di produzione con la realizzazione di aziende sostenibili ed in particolare con la possibilità di ridurre in maniera significativa l’inquinamento ambientale. La diffusione dell’economia circolare, volta a ridurre il più possibile scarti e sprechi all’interno della singola azienda.
Aumento dell’individualismo rispetto al pluralismo. Anche a seguito del Covid sta emergendo sempre di più l’orientamento di una parte importante dei cittadini verso atteggiamenti individualisti, sia per quanto riguarda l’acquisto, sia per quanto riguarda le opportunità di carriera all’interno delle aziende. Individualismo senz’altro favorito dalle tecnologie nuove di comunicazione e dalla trasformazione dei processi produttivi dalla Mass production alla produzione personalizzata “one to one”.
Era digitale. Siamo ormai entrati in un periodo storico dove la Digital Technology è diventata la norma, molte le piattaforme che consentono alle organizzazioni e ai clienti di essere costantemente in contatto. Particolarmente, i nativi digitali hanno naturale predisposizione all’utilizzo dei nuovi strumenti. Diviene importante sperimentare nuove forme di motivazione, che consentano alle varie fasce generazionali di lavorare insieme.
Democratizzazione della conoscenza e mercificazione della stessa. La possibilità oggi, attraverso la rete ed in particolare YouTube, di poter acquisire nuove conoscenze in tempo breve e in ogni luogo ha banalizzato di fatto la cultura, anche se democraticamente oggi è disponibile in ogni luogo del pianeta. Inevitabilmente, questo ha portato a nuovi attori sul mercato che hanno mercificato il sapere attraverso l’offerta di lauree telematiche e seminari di specializzazione non sempre all’altezza del loro compito.
Inarrestabile fenomeno dell’immigrazione dai paesi più poveri verso l’Europa con un reale sbilanciamento per quanto attiene gli aspetti demografici del mondo. Ogni gruppo poi, è rappresentativo di culture ed etnie diverse. Tutto ciò genera una forte pressione sui sistemi sociali e del Welfare, in essere.
L’uguaglianza e la caduta dei pregiudizi, nei confronti di diverse etnie aspetti religiosi, aspetti sessuali, e comportamentali. Sicuramente vivremo nei prossimi anni un corretto bilanciamento del sesso femminile in posizioni di responsabilità e all’interno delle aziende prevarrà la logica dell’inclusione, dell’eguaglianza, e della non differenza di genere.
La convergenza tecnologica attraverso i progressi della scienza tra i quali citiamo le nanotecnologie, la biotecnologia, la continua ricerca di medicine grazie alla scoperta del DNA, stanno di fatto trasformando molte aree nel mondo e lo stesso modo di vivere. Il risultato finale sarà un compromesso tra le tecnologie più avanzate con le precedenti. Dobbiamo comunque prevedere un’onda dell’innovazione che sarà in grado di creare nuove logiche produttive e nuovi mercati. Tutto ciò porterà ad un’inevitabile collaborazione tra aziende produttive concorrenti, soprattutto per quanto attiene all’area della R&D.
La carenza di manodopera qualificata, non solo a causa degli errori di pianificazione a livello nazionale degli studi accademici gratuita e delle esigenze delle aziende, ma anche perché i mercati del lavoro esteri, risultano molto più attraenti dell’Italia per quanto riguarda i giovani talenti e la loro possibilità di carriera, nonché retribuzione economica.
L’errore di collegare la formazione solo l’ottenimento di sostanziosi contributi statali. Ad eccezione delle grandi aziende che ormai si sono dotate di una loro Academy interna e, ad alcune prestigiose business-school, in tutti gli altri casi si assiste ad una formazione banalizzata e/o non in linea con le evidenti esigenze aziendali.