Il futuro viaggia più veloce di quanto pensiamo?
by studiobase
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venerdì, 02 Ottobre 2020
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Published in consulenza, Digital Transformation & Industry 4.0, Formazione, HR
Presso Studio Base puntiamo al futuro ed amiamo cercare di immaginare concretamente cosa ci attende l’indomani in modo da prepararci ed assistere al meglio i nostri clienti, per questo recentemente abbiamo deciso di approfondire il tema con uno studio del testo americano del futurista Peter Diamandis e del celebre autore Steven Kotler, edito ad inizio 2020 da Simons & Schuster Paperbacks, 2020.
Riportiamo di seguito un breve riassunto con, a fondo pagina, qualche nostra considerazione.
THE FUTURE IS FASTER THAN YOU THINK
How converging technologies are transforming business, industries, and our lives
Peter H. Diamandis, Steven Kotler
Si tratta di uno studio sull’impatto che la convergenza delle tecnologie avrà a breve e medio termine sul mondo. Secondo gli autori, già scrittori di “Abundance: the future is better than you think” e “Bold: how to go Big, create wealth, and impact the world” la realtà è da ri-immaginare e il mondo, tutta l’esistenza che conosciamo, subirà un processo di rinascita.
Le tecnologie esponenziali seguono un processo che attraversa sei fasi di sviluppo:
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Digitalization (la digitalizzazione): secondo la legge di Moore, una volta che una tecnologia diventa digitale, accelera esponenzialmente
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Deception (l’inganno): la tecnologia esponenziale crea un senso di illusione, non necessariamente negativa, sulle sue potenzialità
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Disruption (la perturbazione): le tecnologie esponenziali hanno un fortissimo impatto sul funzionamento del mondo, fino a modificarlo
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Demonetization (la svalutazione): le tecnologie esponenziali portano i prodotti o i servizi a non avere più un valore economico
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Dematerialization (la smaterializzazione): le tecnologie esponenziali hanno la capacità di raggruppare diversi prodotti o servizi che, a loro volta, spariscono dal mercato
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Democratization (la democratizzazione): la tecnologia esponenziale diventa un bene o servizio a disposizione dell’intera popolazione
Diamandis e Kotler sostengono che, grazie ad un insieme di forze (il tempo risparmiato grazie alle nuove tecnologie, la maggiore disponibilità nel raccogliere fondi, la demonetizzazione, l’interconnessione che permette a più menti geniali di emergere e stringere contatti, l’abbondanza di network e comunicazioni, l’emergere di sette nuovi modelli di business, l’aumento della durata della vita umana), all’aumento delle tecnologie e alla loro convergenza, l’innovazione sia altamente accelerata rispetto al passato. Questo condurrà, nei prossimi dieci anni, ad un progresso tecnologico pari a quello che in precedenza si aveva in un secolo, dando così vita ad una “rinascita” della realtà.
I cambiamenti previsti nella prossima decade, e già parzialmente in atto, andranno a toccare tutti gli aspetti della vita: il commercio e lo shopping, dall’uso di portali per l’acquisto on-line passeremo all’acquisto fatto direttamente da sistemi di intelligenza artificiale, assisteremo alla scomparsa dei centri commerciali, della supply chain e all’azzeramento dello spreco, per esempio; la comunicazione pubblicitaria; l’intrattenimento; l’istruzione, che diventerà ancora più personalizzata ed empatica, con possibilità di esperienze d’apprendimento virtuali; la sanità e il mondo farmaceutico; l’alimentazione, che sarà sempre più sintetica e più sostenibile; i settori dell’immobiliare, della finanza e delle assicurazioni; la stessa durata della vita.
I rischi che oggigiorno minacciano il progresso e la vita stessa – quelli ambientali, economici ed esistenziali – nei prossimi cento anni potranno essere risolti dalla convergenza delle tecnologie, qualora l’umanità cominci al più presto a collaborare attivamente alla risoluzione di suddette criticità.
Anche la disoccupazione data dalle nuove tecnologie, problematica inevitabile e che preoccupa molti, potrà essere superata. Essendo l’innovazione mossa dalla stessa forza umana, l’automazione non condurrà all’estinzione del lavoro, ma solamente alla sua modifica; i fatti dimostrano che la tecnologia rende al meglio solo quando affiancata alla forza lavoro, e non potrà che continuare ad essere così, tuttavia molti impieghi scompariranno e verranno sostituiti da nuovi mestieri, sarà pertanto necessario investire in cicli di formazione continua ed imparare l’elasticità e l’adattabilità.
Infine, gli autori prevedono che nel prossimo secolo saremo fautori di cinque grossi fenomeni migratori: il climatico; l’urbano; quello verso la realtà virtuale; quello nello spazio; e infine quello che Diamandis e Kotler definiscono il “meta-intelligence”, dato da un’evoluzione dell’essere umano e che consiste in una migrazione verso un immaginario cloud collettivo di coscienza, nel quale l’umanità, connessa, riverserà i propri pensieri accelerando esponenzialmente il futuro.